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Venezuela: rinuncia un'altro Ambasciatore

Di Víctor Rodríguez Cedeño

Dopo la rinuncia dell'Ambasciatore alle nazioni Unite Alcalay, rinuncia un'altro Ambasciatore venezuelano. Qui a seguito la sua lettera di rinuncia tradotta in italiano e in allegato l'originale. Traduzione Barbara Bessone

Lettera a Jesús Arnaldo Pérez

Ministro degli Affari Esteri

Caracas

Signor Ministro:

Durante la mia traiettoria pubblica, ho ricoperto incarichi e funzioni internazionali importanti che mi compromettono come Funzionario di Carriera del Servizio Esteri e che, come venezuelano, mi rende orgoglioso.

Dopo essermi laureato come Avvocato nell'Universidad Central de Venezuela nel 1970, ho fatto studi di specializzazione in diverse istituzioni accademiche, tra le altre l'Istituto d’ Alti Studi Internazionali di Parigi e l'Universita' di Diritto, Economia e Scienze Sociali di Parigi. Nella mia condizione di Giurista specializzato in diritto internazionale pubblico, sono stato invitato da Universita' di grande prestigio, come quella di Parigi X (Nanterre), Malaga, Barcellona, Centroamericana di Managua e del Rosario di Bogota'. Cosi' pure, ho rappresentato il Venezuela in numerosa riunioni internazionali nella cornice del sistema delle Nazioni Unite, tra le quali la Sesta Commissione dell'Assemblea Generale, dal 1992 fino al 2002, e nelle negoziazioni che hanno portato alla creazione della Corte Penale Internazionale, tra il 1994 e il 2001.

Per queste ragioni, sono stato strettamente legato durante tutta la mia traiettoria professionale alle attivita' ed allo sviluppo degli organismi di promozione e protezione dei diritti umani. Questo mi ha permesso occupare importanti posizioni, tra le altre, la Vicepresidenza e la Presidenza del Comitato Esecutivo dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR), la Vicepresidenza della Commmissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, La Presidenza del Comitato di Affari Giuridici della OIT e della Commissione di affari Giuridici della Conferenza Internazionale del Lavoro. Attualmente, mi permetto aggiungerle, sono membro a titolo personale e fino al 2007, della Commissione di Diritto Internazionale delle Nazioni Unite e Relatore Speciale per il tema degli Atti unilaterali dello Stato.

Le recenti dichiarazioni del Signor Presidente della Repubblica ratificate pubblicamente da lei, mettono in evidenza l'esercizio di una forma ogni volta piu' autoritaria di governare, che si rende totalmente intollerabile alla luce delle norme democratiche di convivenza universalmente accettate.

Al crescente consolidamento di uno stile ogni volta piu' autocratico di conduzione del paese, si somma ora la flagrante e impune violazione delle liberta' e dei diritti umani fondamentali in Venezuela. Questa situazione si fa ogni volta piu' critica quando questa pratica e' tollerata da tutti gli altri poteri pubblici, in demerito della sua obbligatoria e necessaria indipendenza per l'esistenza di un vero stato di diritto. Risulta totalmente inaccettabile cercare di ignorare la recente commissione di delitti contrari ai diritti umani fondamentali e molto meno giustificare queste aberranti azioni. Non puo' un governo che ha ricevuto il mandato popolare, tra le altre cose, proscrivere definitivamente queste pratiche della nostra vita repubblicana, ricadere in esse, specialmente alla luce di quello che e' ogni volta di piu' generalizzato ed evidente rispetto universale dei diritti umani. Per coloro i quali in qualche modo abbiamo contribuito con il nostro lavoro alla sua promozione internazionale, ci risulta ancor piu' inaccettabile rimanere zitti nelle attuali circostanze.

Pertanto, mi vedo obbligato a prendere la decisione di separarmi dal Servizio Esteri della Repubblica del Venezuela, al quale appartengo dal 1966, nel quale ho esercitato con dignita' e ininterrottamente le mie funzioni, fino a culminare come Ambasciatore di Carriera.

Spero umilmente che questa rinuncia contribuisca in qualche modo al cambiamento pacifico e democratico, nel rispetto del diritto, che l'immensa maggioranza dei venezulani esigiamo nel nostro paese. Non e' possibile ignorare e disobbedire la volonta' popolare, contrariando il regime giuridico interno e violentando le norme piu' elementari di protezione dei diritti umani, tra gli altri, i diritti civili e politici riconosciuti ed accettati dalla comunita' internazionale, che formano parte del consueto diritto internazionale.

In conseguenza, la prego ordinare i tramiti pertinenti, al fine che mi sia concesso il pensionamento che mi corrisponde con l'ordinamento giuridico vigente.

Víctor Rodríguez Cedeño

Ambasciatore

Caracas, 23 marzo 2004



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