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Venezuela: muore un'altro militare vittima di Fuerte Mara

di Barbara Bessone

Ieri e' morto all'improvviso un'altro dei militari che erano stati vittima dell'incendio del Fuerte Mara nel mese di Marzo. Questa morte non convince i familiari e una gran parte dell'opinione pubblica.

Le indagini su questo caso non avanzano, si sta cercando di insabbiare il caso sin da un inizio.

Si dice che i militari siano stati minacciati con un lanciafiamme per intimorirli, pare pero' che per un errore la minaccia sia andata oltre ed abbia causato gravi ustioni. i militari riportano ustioni solo dalla vita in su, solo nella parte anteriore del corpo.

Il giorno prima della morte del primo militare Chavez aveva dichiarato che questi stava bene ed aveva riportato solo lievi ustioni. Il giorno seguente dopo la morte del ragazzo il ministro dell'interno ha presentato le sue dimissioni e si e' assunto la colpa di questo errore ma Chavez non le ha accettate e si e' assunto lui stesso la responsabilita' per aver fatto dichiarazioni false. Tutto questo pero' non ha portato assolutamente a nulla. Le indagini non sono andate oltre e nessuno ha pagato per questo errore. Ora e' deceduto un'altro militare in condizioni piuttosto dubbiose.

Qui a seguito la traduzione dell'articolo di Unionradio.

Questo martedi e' morto il militare Angel Ciro Pedreáńez, a causa di un arresto cardiaco. Pedreáńez era uno degli otto militari feriti nell'incendio della cella di punizione nel Forte Mara e che si trovava ricoverato da oltre un mese nell'unita' di ustionati dell'Ospedale Coromoto di Maracaibo. Con la sua morte salgono a due le vittime di questo caso.

Alle tre e mezza del pomeriggio il corpo di Pedreáńez e' stato trasportato all'unita' di autopsia della Facolta' di Medicina dell'Universita' del Zulia, LUZ, dove si effettuera' lo studio necrologico corrispondente per determinare le cause della morte.

Nel momento in cui il corpo veniva trasportato, vicini dell'ospedale e familiari della vittima hanno alzato la loro voce di rifiuto verso la presenza di agenti della Guardia Nacional i quali hanno circondato le istallazioni. I familiari hanno ottenuto che il cadavere non fosse trasportato dalle autorita' militari.

Morte inspiegabile

Secondo l'evoluzione medica, a questo paziente si erano programmate operazioni ogni due giorni con lo scopo di curare le bruciature, gli stavano facendo trapianti di pelle, e per oggi era previsto un'altro intervento chirurgico.

"Mio figlio lo hanno ucciso, questo e' un governo diabolico"ha dichiarato con molto dolore il padre Ender Pedreáńez. Ha denunciato che sono venuti a conoscenza della morte del figlio attraverso bollettini dei mezzi di comunicazione e non dal personale medico.

La famiglia sostiene che ieri hanno parlato con Angel Ciro Pedreáńez il quale aveva manifestato di volersene andare dall'ospedale perche' si sentiva bene.

Il legale, Morly Uzcategui, ha annunciato che diffondera' la registrazione della testimonianza di Pedreáńez dove assicura che l'incendio si e' generato dall'esterno della cella. Ha dichiarato che chiederanno una risposta immediata di questa morte, perche' fino a ieri la sua condizione era stabile ed aveva parlato con loro.

Secondo testimonianze di William Barrientos, medico personale della famiglia Pedreáńez, i medici che avevano in cura Angel Ciro gli avevano assicurato che gli si stava praticando la pulizia delle ustioni, e non era sottoposto ad un intervento chirurgico. Non si spiega come sia potuto accadere l'incidente, giacche' aveva reagito bene ai problemi renali che aveva.

pero' il dottor Rigoberto Sanchez dell'Ospedale Coromoto ha annunciato attraverso il canale dello stato VTV che Pedreáńez ha avuto un arresto cardiaco durante un intervento chirurgico. Ha detto che si e' informata la Fiscalia Militare per ottenere il trasferimento della salma all'unita' forense per l'autopsia legale.

Il deputato del governo, Eddie Rios, presidente della commissione che sta investigando su questo caso di Forte Mara all'Assemblea Nazionale, si e' detto dispiaciuto per la morte di Pedreáńez ed ha dichiarato che si continuera' ad investigare perche'i soldati feriti devono ancora essere interrogati." le indagini non devono cambiare, ci dispiace molto la morte del soldato Bustamante e quest'ultima che e' appena avvenuta".

Padre del militare: Mio figlio lo hanno ucciso

"Ci hanno chiamati per dirci che era morto e niente piu", insisteva Ender Pedreáńez, padre della vittima. "Lui stava migliorando fino ad oggi, poi lo spostano all'unita' ustionati,ieri stava bene, il primo giorno che lo vedevo star bene, la migliore giornata fino a quel momento, mio figlio stava bene, ha parlato con l'avvocato, a me non hanno spiegato nulla, sono venuto ora ed e' morto".

Ha accusato il governo della morte di suo figlio: "Assassini, delinquenti, sanguinari, non e' possibile, uccidere famiglie, persino i pompieri hanno dato risultati, le autorita' sono impazzite per poter entrare qui, entrano da dietro, entrano di nascosto, vogliono entrare, di certo sono entrati e lo hanno ucciso, questo e' un governo dittatoriale, vandalo, satanico", ha dichiarato con rabbia ed impotenza.

Direttore dell'ospedale: non ci aspettavamo un infarto

Dal canto suo il direttore dell'ospedale Coromoto, Crispin Marin, ha dichiarato che anche se il militare non aveva mai abbandonato l'unita' di ustionati dovuto alla sua situazione critica, non prevedevano una possibilita' di decesso a causa di un infarto. "Il paziente non era mai uscito da una condizione critica, almeno non da escludere le cure di un ustionato in quella sezione. L'intervento si e' fatto in questa unita' giacche' le condizioni erano critiche sin da un inizio, c'erano motivi per essere ottimisti, il motivo esatto di cio' che e' accaduto lo si vedra' dall'autopsia legale. Non saro' presente all'autopsia, ma si aspettero' con ansia i risultati".

In dichiarazioni fatte anche al canale dello stato VTV, Marin ha spiegato che "l'autopsia e' compito degli organismi giudiziari. Saranno i medici forensi che potranno determinare la parte finale. Certo, non c'era evidenza, o chiave o suggerimento che sarebbe potuto accadere quello che e' successo, si vedra' dall'autopsia la definizione dei risultati", inoltre ha sottolineato che il militare riceveva solo visite autorizzate.

"Suo padre era rimasto con lui nella stanza, negli ultimi giorni era rimasta la sua famiglia, e loro stessi hanno richiesto che i suoi avvocati lo assistessero ieri, nessun'altra persona all'infuori dei medici, infermieri e lavoratori dell'unita' ustionati, era entrato" ha insistito.

Deputata Parra: Stupisce la morte istantanea.

La Deputata di AD, Daniela parra, che forma parte della commissione parlamentare, si e' detta costernata per la morte di Pedreáńez. "Adesso abbiamo due morti dirette" ha dichiarato a Union Radio. Si e' stupita che si sia decretato da parte dei medici una "morte istantanea" in un militare di 20 anni che stava bene di cuore ed aveva detto voler andar via dal centro di assistenza.

Per la presidente della Commissione di Difesa dell'Assemblea Nazionale deve emergere la verita' in questo caso. Ha segnalato che le autopsie non sono atti provati, ne segreti, percio' chiede che questo caso si tratti con obiettivita'.

E si e' rivolta al direttore dell'ospedale Coromoto, Crispin marin, perche' sia presente all'autopsia, perche' il centro medico potrebbe avere responsabilita' della morte di Pedreáńez.

In quanto professionale di medicina, parra ha indicato come indispensabile ascoltare le versioni dei medici curanti del militare, perche' ci possono essere molte cose che provocano un arresto cardiaco. "Bisogna vedere le condizioni mediche dell'ammalato".

Infine la dottoressa Parra, ha chiesto che sia fatta la ricostruzione del caso di Forte Mara per sapere veramente com' e' avvenuto l'incendio.



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